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BUONE FESTE

 Quest’anno vogliamo farvi i nostri Auguri di Buone Feste all’insegna della matematica :

 

Gray Wolf in Snow

 

(+) ADDIZIONANDO le gioie

 () SOTTRAENDO i dolori

(x) MOLTIPLICANDO i giorni sereni e felici da

(:) DIVIDERE con le persone care.

 

BuoneFeste2013

 

AUGURI DI BUONE FESTE

 

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LA LUPA “HELPER”

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Oggi vogliamo raccontarvi una storia molto commovente che ci dovrebbe far riflettere su quanto sia importante la vita…spesso noi umani per molto meno tentiamo il suicidio!!!La storia riguarda una Lupa femmina alla quale un cacciatore incosciente (come tutti i cacciatori) ha portato via la zampa sinistra con un colpo di fucile…e qui vorrei sollevare un argomento importante : LA CACCIA , che a mio parere è uno sport inutile ,sconsiderato e deleterio.

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L’aneddoto è accaduto qualche anno fa (nel 2008) ,nel parco regionale dei Gessi,nell’Appennino bolognese ,dove la femmina di Lupo era nata.Il bello è che la femmina non è stata allontanata dal branco, quindi come una brava componente degna del branco, si è data da fare prendendosi cura dei nuovi cuccioli arrivati,accudendoli con cura come se fossero i suoi. Nonostante i Lupi siano animali monogami, hanno compreso ed accettato la Lupa con la sua zampa mozzata e  le sue difficoltà.

 

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I guardiaparco bolognesi e i ricercatori dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) hanno potuto ricostruire questa storia , monitorando mediante fototrappole , le abitudini e i movimenti dei branchi,abitudini che studiano dal 2002,esattamente si tratta di “monitoraggio genetico a tracce”.
Il coordinatore del monitoraggio nel Parco dei Gessi Massimo Colombari definisce la Lupa come una “helper” e spiega che il termine vuol dire “un Lupo che funge da supporto agli altri e se ne prende cura”

 

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E qui concludo scrivendo che : la vita per un Lupo senza una zampa non deve essere per niente facile,ciò nonostante questa dolcissima Lupa a 3 zampe ha trovato la forza di resistere ed andare avanti offrendo i suoi servigi al branco …IMPARIAMO ANCHE NOI!!!

 

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IL GRANDE LUPO MAESTRO

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Il Lupo , esploratore delle terre. Conoscitore dei popoli.Colonizzatore servile è il precursore di una nuova vita . Maestro coscienzioso ritorna nel clan per insegnare e condividere la sua conoscenza , medicina per un vivere in armonia nel Creato.
Il Lupo mostra la sua lealtà in ogni cosa , è fedele al suo branco e alla sua compagna,ai suoi figli e alla Madre Terra , e trasmette questa sua qualità alla progenie futura.

Se avessimo la  possibilità di frequentare i Lupi, potremmo scoprire nel branco, un immenso senso della famiglia , nonché un fortissimo impulso individualista.

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Il Lupo non si annulla, non annienta la sua personalità per il piacere di qualcuno , Egli rimane se stesso per completare la pluralità che porta alla perfezione dell’entità.
Anche gli uomini possiedono la capacità di far parte di una società , eppure continuano ad incarnare i propri sogni e le proprie idee nell’individualismo…
Se solo si fermassero ad osservare il Maestro, capirebbero l’importanza dell’unione dell’insieme.
Il Lupo, viene posto in relazione con la Stella Cane, Sirio , la cui leggenda tramanda la provenienza dei maestri dell’antichità.

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Enigmatiche leggende narrano del mistero di Sirio , una Stella legata a fatti e a conoscenze delle quali l’uomo ha potuto verificarne l’effettiva autenticità , solo nell’era moderna e con tecnologie delle quali, al tempo dei primi racconti,
non si sperava neanche si potessero mai realizzare . Sirio, dopo il Sole, è la stella più brillante in cielo . Sirio è la casa degli dei.
Il Lupo, essere superiore, nella tradizione indiana , viene collegato ai maestri del passato come esempio di rettitudine . Capace di affrontare il ciclo della Vita con dignità e coraggio , cerca sempre di evitare conflitti di sangue.
Comunicando attraverso leggere flessioni del corpo e sottili mutamenti emotivi , esprime il suo forte controllo sulla coscienza . Protettore della Natura, viene a sua volta protetto, per salvaguardare la sua grande conoscenza.I suoi sensi sono molto acuti, le sue verità molto profonde. Altruista per il bene distribuisce al mondo la sua saggezza.
In comunione con la Luna, esterna l’energia psichica e, dell’inconscio, svela i segreti che conducono alla conoscenza e all’equilibrio.

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L’ululato è il richiamo e la richiesta, è l’intesa e il desiderio di comunicare con tutto ciò che si trova appena al di sotto della superficie del sapere.
La medicina del Lupo dà al maestro che è in ognuno di noi, la forza di venire fuori, per aiutare i figli della Terra a comprendere il Grande Mistero e la Vita…

 

BUON FERRAGOSTO

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ANIMALI STRAORDINARI

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I lupi sono animali straordinari, essi sono animali erratici e le varie sottospecie spesso si incrociano tra loro, per cui sono predisposti al meticciato: qualità pregevolissime.

Di tutti gli animali, i lupi sono i più intelligenti. Posseggono un alto grado di organizzazione sociale e hanno sviluppato un sistema di comunicazione e interazione di gruppo in grado di stabilizzare le loro relazioni sociali.

Sono animali unici, in virtù delle spiccate differenze di personalità espresse da individuo a individuo, infatti ognuno è un animale a sé. Alcuni sono più timidi, altri più aggressivi, altri più volitivi e la società del branco permette di maturare la loro condotta personale.

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Essi sono in grado di vivere una settimana senza cibo e di percorrere fino a 30 km senza rompere il passo: sono dotati di grande resistenza. Trascorrono in media circa 8-10 ore in movimento, soprattutto per la caccia, nelle ore crepuscolari. Sono anche ottimi nuotatori e cacciatori eccezionali, capaci di modificare sempre le loro tecniche di caccia: cacciatori intelligenti ma non predoni. La struttura sociale del branco è importantissima e ogni branco ha una sua caratteristica che lo contraddistingue, come gli individui. La disciplina del branco è rigida ma non spietata. La struttura del branco è dinamica e soggetta al cambiamento, ed è tutt’ altro che autoritaria, infatti il branco valorizza moltissimo le caratteristiche individuali ai fini del massimo vantaggio di gruppo. Nella gerarchia del comando, il ruolo di capobranco può essere assunto sia da un esemplare alfa maschio che femmina.

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Sebbene la riproduzione sia per lo più assicurata dalla coppia alfa, dopo lo svezzamento, tutto il branco si prende cura dei piccoli, curandone l’alimentazione e l’educazione. I lupi più vecchi manifestano un forte interesse per i piccoli, che li contraccambiano con affetto, leccandosi il muso e strofinandolo contro gli adulti. Essi si prestano ad essere trattati come bambole di pezza, per insegnare ai lupetti le tecniche predatorie. I lupi più vecchi non sottraggono il cibo ai piccoli, come pure un adulto non ricorrerebbe mai alla forza, trattando con un cucciolo. Konrad Lorenz si chiedeva se un tale rispetto dei diritti, non fosse una sorta di primitiva moralità.

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I lupi, condividono il loro cibo con i membri più anziani ormai impossibilitati alla caccia e si fanno regali, soprattutto cibo. Adolph Murie, dopo anni di osservazione di lupi in libertà, dichiarò che l’aspetto più sbalorditivo dei lupi è la vicendevole amicizia tra i singoli. Anche da adulti giocano a rincorrersi, si azzuffano con i piccoli, corrono in cerchio, nelle radure, con l’andatura barcollante del cavallo. Si spaventano a vicenda, scagliandosi addosso a chi sta riposando o sbucando all’improvviso da piccoli nascondigli. Si pavoneggiano, sfilando con in bocca dei pezzi d’osso o dei rami.

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I lupi posseggono tre sistemi di comunicazione: vocale, posturale ed olfattivo. Rudolph Schenkel, fu il primo che documentò l’ampia gamma delle espressioni facciali del lupo: la faccia è il fulcro del gesto muto del lupo, che è connesso a movimenti di orecchi, occhi e labbra. Lo sguardo intenso è usato di frequente dal lupo, per comunicare, sia con i suoi simili, sia con gli umani, che con gli altri animali. Lo sguardo del lupo è intenso ed espressivo, come e più di quello umano. Il suo udito è raffinatissimo e percepisce anche suoni che il nostro orecchio non può sentire e segnali che non sappiamo vedere. Nell’ analisi dei comportamenti, ai movimenti facciali, ricchi ed intensi, vanno poi uniti i segnali di vocalizzazione con gli atteggiamenti posturali, uniti al terzo canale dei messaggi olfattivi, cioè l’emissione di marchi odorosi e le secrezioni ghiandolari.

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Un tempo il lupo era il predatore più diffuso sulla terra. Capace di sopportare temperature estreme e piuttosto abile nel cacciare prede di varie dimensioni: dall’alce al topo. Il lupo può sopravvivere ovunque le sue prede siano sufficientemente numerose .

 

IL FASCINO DEL LUPO

Pochi animali come il lupo esercitano nei confronti dell’uomo fascino e paura al tempo stesso. Si può quasi dire che esistano due lupi: il primo è frutto della nostra fantasia e dei nostri timori, il secondo invece è l’animale reale.
Del lupo immaginario esiste una sequela interminabile di esempi: il lupo cattivo di molte favole (Cappuccetto Rosso, i tre porcellini), la leggenda della lupa che allevò Romolo e Remo, il racconto di San Francesco e del lupo di Gubbio, i romanzi di Jack London (Zanna Bianca, Il richiamo della foresta), i vari licantropi e lupi mannari, ecc…
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Il film “The Grey” ancora una volta propone una battaglia per la sopravvivenza tra l’uomo e l’animale. Non è un film da vedere perché dalle anteprime si capisce chi è il nemico da abbattere: il lupo. Diciamola tutta: se quei trailers non sono solo un’esca, si tratta di un film vecchio, culturalmente superato, perché continua a riproporre l’immagine dell’essere umano minacciato dagli animali.
Il cinema ci ha invasi per anni – costruendo fortune per registi, attori e majors perché la paura fa incassare – con squali mangiatutto, orche assassine, anaconde ingoia uomini. Il nemico era la bestia, sempre affamata, assetata di sangue, sempre incontrollabile.
Poi si è capito che il vero pericolo su questo Pianeta è l’UOMO, l’unica specie capace di distruggere altre specie e di distruggere perfino se stessa. Ritornare a gridare “al lupo al lupo” – in questo caso nel senso letterale del termine – sapendo che stiamo parlando di un animale che rischia di scomparire, serve solo a distrarci dalla nostra incapacità di salvaguardare il Pianeta e chi ci abita.
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Il Lupo in ogni cultura è un simbolo importante. Ha valenze spirituali e mitologiche. E’ un tatuaggio old school, tatuato prevalentemente in occidente.I cani sono discendenti dei lupi. Il rapporto tra uomo e lupo ha antichissime origini. Siccome si muove prevalentemente di notte e stato associato al mondo delle ombre degli spiriti.In Norvegia, il Lupo gigante ha un ruolo di primo piano nella  fine di Asgard, sede delle divinità vichinghe, ed è simbolo del  caos che ingoia il sole alla estremità del mondo. Per gli Antichi Romani il Lupo era una leggenda che rivedeva i suoi fondatori, Romolo e Remo, che dopo essere stati abbandonati, vennero allattati da una lupa.Il Lupo è anche animale sacro di Marte, dio della Guerra.In America del Nord il Lupo è associato allo sciamanesimo ed è considerato una guida dispensatore di saggi insegnamenti.
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SIGNIFICATO TATUAGGIO DEL LUPO:
Fedeltà, Coraggio, Lealtà.Da sempre il Lupo è un simbolo di astuzia e ferocia ma allo stesso tempo anche di fedeltà, lealtà e coraggio.Proprio per il suo suo forte attaccamento al branco.
Di seguito potete visualizzare alcune delle foto di tatuaggi che abbiamo trovato girando per il web.

Buona Visione

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BUONA PASQUA

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ULULANO I LUPI,GRIDO IO

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Questa splendida poesia rappresenta perfettamente la vita e lo stato d’animo del lupo …se leggete attentamente questa poesia , potete notare che vuole essere un grido di ribellione contro l’indifferenza e l’egoismo che corrompono il cuore delle persone .Cito una  frase del libro “homo homini lupus” su cui riflettere:

“L’uomo è mosso per natura dall’istinto di sopraffazione nei confronti dell’altro uomo, cinico, malvagio e spietato. Amara analisi di una società indifferente e sorda all’amore.Versi sublimi di forte denuncia”

Vogliamo ringraziare di cuore  l’autrice Rosy Marchettini per averci dato il consenso di pubblicarla.

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ULULANO I LUPI , GRIDO IO

Ululano i Lupi

impazziti per la fame

che attanaglia lo stomaco

Ululano i Lupi

ricoperti di neve

infreddoliti e soli

Ululano i Lupi

disorientati dalle minacce

persi e dispersi 

nella loro natura

nel loro mondo

Ululano i Lupi

grido io

persa e dispersa

in questo mondo

sempre più

ambiguo e incomprensibile

dove persone

non guardano che il proprio io

voltando il capo

innanzi all’altrui dolore

pensando di esser uniche 

portatrici di croci

Ululano i Lupi e grido io

accucciandomi tra le loro zampe

donn accucciata

LO SGUARDO DEL LUPO

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I lupi hanno una diversa varietà di segnali, come i movimenti delle orecchie e della coda, nonché l’accesso a mondi sonori e olfattivi a noi preclusi.
L’uso dello sguardo nel contesto sociale del branco è importante, e ciò aiuta ad aprire per noi una finestra in una specie tanto diversa.
Il lupo, diretto antenato del nostroCanis familiaris, è in grado di seguire la traiettoria di uno sguardo anche oltre una barriera fisica.

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Due ricercatrici  Friederike Range e Zsofia Virany hanno allevato nove cuccioli di lupo originari del Nord America e nati in cattività. Nei primi 5 mesi, i lupi sono stati sottoposti a un corso di ubbidienza solitamente destinato ai cani, e poi hanno continuato ad interagire con l’uomo e con cinque cani adulti di diverse specie. Già a 14 settimane di età, sei dei nove cuccioli di lupo hanno dimostrato di poter seguire lo sguardo umano che si rivolgeva lontano.

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Tale capacità era raggiunta da tutti i cuccioli entro le 23 settimane di età. Le biologhe austriache hanno quindi utilizzato un piccolo muro, oltre il quale potevano dirigere il loro sguardo: in questo caso, l’istinto nel lupo di muoversi per andare a cercare un oggetto, al di là dell’ostacolo, non si sviluppa prima delle 16 settimane. Addirittura solo con la maturità compare il desiderio di saltare quel muro.
Quindi, secondo le biologhe, l’abilità nel seguire uno sguardo rivolto agli spazi aperti è pressoché innata. Invece la capacità di andare oltre un ostacolo sembra basarsi su un differente processo cognitivo, legato all’età dell’animale.

                                                    

Friederike Range

[Friederike Range]

Zsofia Virany

[Zsofia Virany]

I lupi sono inoltre più tenaci nell’attività di ricerca, rispetto ai corvi e ai Primati. Infatti il lupo, quando non trova nulla di interessante oltre l’ostacolo, non reagisce più a nuovi stimoli. Al contrario, quando si trova di fronte a uno spazio aperto ricomincia comunque a perlustrare visivamente l’ambiente. Invece corvi e Primati dopo un insuccesso sembrano rinunciare a qualunque ulteriore ricerca, sia oltre una barriera sia in uno spazio aperto.
Range e Virany ipotizzano che si tratti di un adattamento evolutivo dei lupi, certamente più dediti alla caccia rispetto alle scimmie antropormorfe e agli uccelli. Infatti può essere poco utile tornare in un luogo ristretto che ha offerto poco già alla prima esplorazione, mentre una nuova ricerca in un luogo più aperto è sempre consigliabile. Perciò essere in grado di leggere la direzione dello sguardo di un altro individuo può rappresentare un importante mezzo di comunicazione e un efficace aiuto nella ricerca di una preda.

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Esiste poi una via di comunicazione aliena ai sensi, quasi extrasensoriale, che il lupo attiva. Si sono osservati degli esemplari che fissano l’orizzonte e poi altri esemplari, fissare lo stesso punto, anche senza messaggi o legame visivo, come se fosse operante una sorta di richiamo telepatico.
I nostri tentativi di capire il loro linguaggio sono complicati dalla complessità di questo meraviglioso animale.

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BUON 2013

BUON NATALE

LAETITIA BECKER BALLA COI LUPI

Ricordate Laetitia Becker? Ne abbiamo già parlato in un precedente articolo

Laetitia Becker, 24 anni francese, da tre anni vive nei boschi della Russia centrale, a 500 km a Nord-Est di Mosca, per studiare il comportamento dei lupi

Abita in una casa di legno in mezzo alla foresta, solo in compagnia di questi affascinanti animali.

E’ proprio il caso di dire che Laetitia “balla coi Lupi”.

 

 

LUPI E LEGGENDE

C’è una leggenda che ancora oggi racconta come un lupo (anzi, «Il Lupo») un inverno, nel paese di Lugnano, sia entrato in una casa, sia salito su per le scale e abbia portato via un neonato in fasce, prendendolo dalla culla. Solo una delle tante variazioni della fiaba «Cap-puccetto Rosso»? Del lupo è stato detto di tutto, e purtroppo ancora oggi l’idea che si ha di lui è spesso legata a paure superstiziose, a fantasie negative che risalgono al medioevo, quando i lupi davvero rappresentavano un pericolo soprattutto per le greggi, ma a volte anche per gli uomini.

Fin dall’epoca romana la Sabina era ricoperta di foreste, e non mancava certo la selvaggina (cervi, cinghiali, caprioli) per la caccia sia dell’uomo che del lupo. Anche allora i pastori dovevano difendere le greggi dai predatori, soprattutto con cani robusti e addestrati. Ma il lupo non era considerato un pericolo per le persone.La stessa leggenda della fondazione di Roma, con la lupa che allatta Romolo e Remo e che è diventata simbolo della città, lo testimonia.

È nel medioevo che la sua presenza comincia a essere percepita come estremamente pericolosa anche per gli umani, oltre che come annunciatore e portatore di disgrazie. Neppure San Francesco e i racconti a lui legati, sono riusciti a sfatare queste superstizioni, che sono arrivate fino a noi.

La caccia ai lupi, con ogni mezzo, si è protratta a lungo, con i famosi «lupari» di Leonessa, cui veniva garantito un premio in denaro per ogni lupo catturato.
Certo allora erano considerati quasi degli eroi, ed effettivamente erano grandi conoscitori delle montagne e degli animali che ci vivevano. Ma certo l’utilizzo delle tagliole non li rende certo simpatici ai nostri occhi, specialmente da quando, alla metà del secolo scorso, iniziarono a usare i bocconi avvelenati. Questa pratica ignobile colpiva però soprattutto volpi, gatti selvatici, faine, tassi, lepri. Raramente i lupi si lasciavano ingannare, ma la morte delle loro prede li portò, attorno agli anni settanta, sull’orlo dell’estinzione.

Agli inizi del Novecento il lupo, praticamente scomparso da gran parte dell’arco alpino, era ancora discretamente presente lungo tutti gli Appennini. Negli anni venti la specie era infatti così numerosa da essere considerata un flagello. Dopo la seconda guerra mondiale inizia il declino del lupo su tutto il territorio nazionale. La guerra aveva fatto scomparire la transumanza, che per il lupo era occasione preziosa per nutrirsi. La caccia al cervo e al camoscio aveva ridotto moltissimo il numero delle sue prede naturali. L’attività dei lupari era ancora fiorente. In più, negli ultimi decenni, l’aumento incredibile di cani abbandonati e ritornati allo stato quasi selvaggio ha interferito notevolmente con il lupo non solo per la competizione alimentare, ma anche per le rappresaglie che gli allevatori danneggiati, spesso proprio dai cani randagi, facevano contro i lupi.

Dagli anni settanta, grazie soprattutto all’attività dell’Operazione S. Francesco che realizzò nel Parco Nazionale d’Abruzzo il primo centro visita interamente dedicato al lupo, si è cominciato a capire che «il lupo cattivo» non solo non è cattivo, ed è una creatura con pieno diritto alla vita su questa terra, ma è anche un animale con una precisa funzione nell’ambito dell’eco-sistema forestale. Nel 1983 l’Unione internazionale per la conservazione della natura ha inserito il lupo appenninico nel «Libro rosso» delle specie in pericolo di estinzione.

Nel nostro territorio è ancora oggi viva una tradizionale attività agraria e pastorale, che l’insediamento delle imprese industriali non ha del tutto sradicato, e che ancora rappresenta una fonte economica per le famiglie. Ci sono ancora molti boschi di faggi, di querce, di castagni. Di notte questi boschi e i pascoli vicini diventano per i lupi terreno di caccia degli erbivori e in più permettono loro di trovare riparo da cacciatori e bracconieri.
Insomma nella nostra zona, come in altre del resto, uomini e lupi vivono da sempre nello stesso ambiente e hanno ognuno un «ruolo ecologico». Ma è l’uomo, specie dominante, che ha il dovere di salvaguardare le altre, proprio perché dotato di intelligenza, e spetta a lui capire che solo proteggendo tutte le specie, potrà proteggere la sua e l’ambiente in cui vive.
[SheryPon]

UCCISA BRUTALMENTE DAI BRACCONIERI FEMMINA DI LUPO

L’animale è stato trovato dalle guardie del Parco, con il cranio sfondato e due colpi in corpo
Una femmina di lupo è stata brutalmente uccisa da sconosciuti bracconieri.
La lupa, ritrovata nel versante laziale del parco di Val Canneto (provincia di Frosinone) era una femmina di circa cinque anni. L’animale era in stato di lattazione e doveva aver partorito da poco. Attualmente non sono stati trovati i cuccioli.
Le guardie del Parco hanno trovato la carcassa durante il quotidiano giro di pattugliamento. Hanno dunque portato l’animale all’ambulatorio veterinario di Pescasseroli, dove sono stati effettuati i primi accertamenti. I veterinari hanno rilevato la presenza di due fori di proiettile dietro la spalla sinistra: la lupa è perciò morta in seguito a colpi di arma da fuoco.
Si rafforza così la pista del bracconaggio, in netta ripresa dopo assurde rivendicazioni a livello nazionale, di persone che vorrebbero riaprire la caccia al lupo. L’animale presenta anche una ferita al cranio, profonda 3 cm, che rende visibile la parte ossea della testa. In quella zona, i veterinari hanno riscontrato la formazione di un vasto ematoma. Secondo le prime ipotesi, l’animale potrebbe  essere stato finito con un corpo contundente
La carcassa della lupa è si trova ora all’Istituto Zooprofillattico di Teramo per l’esecuzione di un esame necroscopico che consenta di accertare, le cause della morte.

Il LUPO non è né buono né cattivo, il lupo attacca altri animali perché così vuole il suo istinto, perché quella è la parte che gli è stata assegnata nella grande rappresentazione del ciclo della vita. Il lupo, grande carnivoro, è un tassello indispensabile nella catena alimentare che regola l’equilibrio di numerosi habitat naturali. In assenza di “nemici”, il rischio è che le popolazioni di ungulati selvatici (cinghiali, caprioli, cervi, camosci) crescano eccessivamente: è quindi uno dei “fattori” di contenimento, e agisce in modo mirato: essendo un cacciatore selettivo, tende a prelevare in prima battuta capi malati o comunque più deboli.

I BRACCONIERI sono  persone misere e vigliacche che amano uccidere questi animali per il semplice gusto di farlo come se vincessero qualcosa…Non sempre purtroppo sono semplici bracconieri, ma potrebbero essere anche CACCIATORI dotati di licenza che bracconano, infischiandosene delle regole e dei principi di conservazione.

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