Non è giusto inseguire con un’auto un lupo fino allo sfinimento, braccandolo per riprenderlo con una videocamera. E’ netta la condanna da parte della Lav del comportamento di chi ha filmato l’inseguimento di un esemplare di lupo sulle strade innevate delle Piane di Mocogno.
Lav annuncia battaglia legale. ”Porteremo il caso in tribunale, ci troviamo di fronte a un maltrattamento che al posto di essere stigmatizzato viene filmato!”. Il video, pubblicato sul sito di un quotidiano locale, mostra due minuti di inseguimento: l’automobilista che sta filmando suona il clacson, fino a che la bestia riesce a seminarlo invertendo direzione.
”Non si può non considerare il terrore e lo stress inflitti a un animale selvatico, per giunta protetto, inseguito a breve distanza – sottolinea Lav – Il lupo peraltro, come ormai sanno tutti, è guardingo per natura, e poichè teme l’essere umano, di certo si sarebbe allontanato spontaneamente, senza alcun clamore”.
Quanto alla presenza dei lupi sull’Appennino, l’associazione ricorda che questi animali fanno parte del territorio e sono protetti. Freddo e neve li hanno spinti verso le zone più miti: ”non c’è niente di strano, e anzi tutta Italia si è commossa davanti alle immagini, non invasive, degli animali selvatici costretti loro malgrado a cercare sostentamento e riparo lontano dalla morsa dei ghiacci”.
Per l’associazione animalista, l’episodio del lupo ”ricorda le tristi immagini girate alcuni mesi fa da un automobilista nel Parco nazionale d’Abruzzo, in cui una mamma orsa piena di terrore difendeva disperatamente i suoi tre cuccioli dall’ inseguimento incosciente di un guidatore”. Sequenze che furono criticate dalla Lav, che chiese un approfondimento dell’accaduto alla Polstrada, ”ma che nei telegiornali furono celebrate come ‘commoventi”’. ”Non c’era nulla di commovente allora nello spaventare una mamma con i suoi cuccioli – è la conclusione – come oggi non c’è alcun pericolo da sventare per un lupo su un sentiero innevato”.